CASA DE LOS NINOS
Il coraggio di seguire un ideale
"Chi dice che una cosa è impossibile, non dovrebbe disturbare chi la sta facendo". (Albert Einstein)
Quando mio papà è morto io ero piccola (la più piccola di 5 fratelli) e non ho avuto il tempo di conoscerlo. Ci ha lasciato la MUSICA come eredità e ci ha lasciato mia madre che ha vissuto per noi ed ha fatto l'impossibile per tenerci uniti, come le note di una musica che, nella diversità, compongono una sinfonia o una semplice melodia. Ci ha aiutati a crescere, ricominciando dal dolore di quella separazione. Ha vissuto solo per noi, lavorando duramente.
Quando è andata in pensione e noi figli siamo usciti di casa per dar vita a nuove famiglie, ha scelto di fare un viaggio per incontrare persone e amici che, da paesini dell'Appennino Reggiano si erano imbattuti in un'esperienza originale nella città di Cochabamba (un piccolo angolo della Bolivia) e necessitavano di aiuto.
Ancora oggi credo che questo viaggio sia stato una stranissima coincidenza di eventi, da cui è nata, nel luglio del 2004, un'amicizia semplice che ha concretizzato un ideale. (Un caso?)
Da allora, ogni anno, mia madre ha iniziato a passare i suoi mesi estivi in quella che, successivamente, ha preso il nome spagnolo di "Casa dei bambini", cucendo tende e vestiti, cucinando, per fare da mamma e da nonna ( senza sapere una parola di spagnolo) a quei bambini soli e malati, che sono diventati un'altra nuova e grande famiglia per lei dall'altra parte dell'oceano. Al ritorno in Italia ha coinvolto anche noi; ci ha contagiati di entusiasmo per la "Casa de los Niños", e la passione di chi crede fermamente in un progetto e' tangibile, trascinante.....impossibile rimanere indifferenti.
Attraverso il passaparola, la comunicazione, l'esempio, due anni dopo, nel nostro paese è nata una associazione senza fini di lucro che porta lo stesso nome e che si impegna a sostenere la vita e le attività della "Casa de los Niños " in Bolivia. E' nata dentro la mia famiglia poi ha trovato terreno fertile e si è allargata, in silenzio, in tante parti ( anche se siamo sempre in pochi a farne parte) Con le attività culinarie orchestrate dai volontari ( un gruppo etereogeneo di "imperfetti" che sacrificano il loro tempo e si impegnano a fare del proprio meglio per un ideale ) e l'aiuto di tanti, sono stati messi insieme un po' di soldi . Nel gennaio del 2007 è stato possibile comprare una proprietà grande nella periferia di Cochabamba con la finalità di accogliere tanti bambini con malattie gravi, in situazioni di abbandono .
C'erano solo due case, all'inizio, in quella proprietà, e tanto terreno agricolo. Tre persone si sono trasferite per vivere là, il 3 gennaio 2007, insieme ad Aristide, l'amico delle nostre colline da cui tutto è iniziato. Ha deciso di rimanere in Bolivia ma è come se fosse qui con noi, perchè non passa giorno che non ci tenga aggiornati su quello che accade alla Cittadella. Ha scelto di mettere al servizio la sua vita e diventare LA FAMIGLIA di questi bambini "senza famiglia"....e ci vuole tanto coraggio! Perché rimanere in un paese straniero, rinunciare alle comodità per condividere direttamente sofferenze e miserie, non è proprio la stessa cosa che contribuire da casa. Tanti di quei bambini accolti non hanno prospettive di sopravvivenza.
Abbiamo sostenuto da lontano, con fede, senza nessuna sicurezza materiale, tutto quello che stava sorgendo, nel silenzio.
Ora, e questa storia ha dell'incredibile, in quella proprietà vivono più di 500 persone: 108 famiglie e quasi 300 bambini, tutti con gravi problemi di salute. E' nato lì un piccolo villaggio che prende il nome di Ciudadela Arco Iris: Cittadella Arcobaleno. Non è sorto a tavolino o attraverso progetti sociali ben formulati. NO. E' nato dal cuore grande e dalla forza di volontà delle persone incontrate sulla strada che hanno messo a disposizione un pò di sé, dalla fiducia incondizionata di chi ha sostenuto il progetto, da chi crede nella provvidenza ed è rimasto in quella realtà, da una mamma che ha dimostrato che l'amore non ha confini e nemmeno nazionalità.
Joseph Conrad ha scritto "Metti a nudo il tuo cuore, e la gente starà ad ascoltarti per quello" .
E' stata un'opportunità assistere alla nascita di questa realtà virale, è un dovere farla conoscere a più persone possibile, affinchè ognuno possa, a suo modo, contribuire al cambiamento.
Una formica da sola non esiste, ma tante formiche, insieme, smuovono le montagne . TANTO E' STATO FATTO E TANTO RIMANE DA FARE........